Il giudice e il suo boia- Friedrich Dürrenmatt

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Accostarsi ad una scrittura come quella di Dürrenmatt è un obbligo per tutti coloro che amano il giallo, i racconti inquietanti e tragicomici. Prendendo a modello grandi autori come Kafka e Lessing, lo stile grottesco dello scrittore svizzero riesce a coinvolgere nell’immediato il lettore in una scena del crimine che si apre nelle prime pagine de “Il giudice e il suo boia” con la sinistra scoperta di un cadavere in un’automobile: quella del tenente Schmied.

Le indagini sull’omicidio vengono affidate al promettente agente Tschanz dall’anziano commissario Barlach. Durante l’investigazione emerge una pista interessante, che conduce ad un distinto nobile signor Gastmann. Tra quest uomo e il commissario Barlach sussiste un vecchio legame nato in Turchia, un legame nato tra il fumo e l’alcol di un’osteria e sviluppatosi con un’insolita scommessa. Da quel fatale momento che li ha congiunti e resi entrambi irrevocabilmente colpevoli, Gastmann trascorrerà la sua vita nell’ombra assecondando i propri macabri istinti e Barlach trascorrerà la sua standogli alle calcagna. Ma il tempo è quasi scaduto per entrambi. E il vecchio commissario, unico vero giudice dell’assassino, desiderando di placare la sua fame di giustizia costruisce prima della propria morte una trappola che condannerà il nemico, rendendolo vittima del suo stesso gioco.

Il tema del legame fra vittima e carnefice traspare nel corso del racconto, emergendo attraverso dialoghi pungenti e risvolti agghiaccianti. Romanzo breve come la durata di un sogno, ma che lascia uno stordimento -assolutamente positivo- da cui ci si riprende molto lentamente. Durrenmatt mette in piedi un meccanismo di assoluta perfezione, aggiungendo progressivamente pezzi di puzzle al delitto e destando in un continuo crescendo la curiosità del lettore.

Superficiale aggiungere che desidero recuperare altri suoi racconti: attendo le vostre dritte!

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